“Siamo sempre alla ricerca di tempo, quello a disposizione sembra non bastare mai. Immersi nella routine e affaccendati in vari impegni, la frenesia può prendere il sopravvento. Il rischio è di vivere per inerzia, di lasciarci trascinare da questo flusso senza avere la possibilità di so-stare. Chi educa invece conosce bene il valore del “perdere tempo”, del fermarsi e creare momenti di incontro, dialogo e pensiero perché sono le occasioni in cui la vita di tutti i giorni rimane temporaneamente sullo sfondo a plasmare lo sguardo, a tras-formare; facciamo esperienza e torniamo alla realtà cambiati.
A Somasca, ai piedi della collina dove San Girolamo Miani diede corpo a quel progetto visionario fondato sulla devozione e sulla cura dei più fragili, l’8 febbraio il tempo si ferma.
Settanta persone circa tra religiosi, ragazzi, educatori, personale, volontari che vivono quotidianamente le quattro comunità educative di Casa San Girolamo si incontrano, stanno insieme in questo tempo sospeso.
L’8 febbraio è una giornata di festa che, ormai da anni, ha dei rituali ben definiti: si inizia con la celebrazione della Santa Messa in santuario per poi pranzare tutti insieme; si prosegue con i giochi a cui partecipano, divisi in quattro squadre, adulti e bambini in un clima di sana competizione. Da qualche tempo è stato introdotto anche un talent grazie al quale, chi vuole, si può sperimentare e mettere in luce le proprie capacità. Il pomeriggio termina con la premiazione della squadra vincitrice e con la visione delle foto dei momenti più belli trascorsi insieme quest’anno. Dopo una pausa, si conclude la giornata con la cena.
L’8 febbraio, festa di San Girolamo, il tempo si ferma. Tra risate, chiacchiere, abbracci, ricordi piacevoli e ricordi dolorosi, pensieri rivolti a chi non è più con noi, percepiamo il significato originario e più profondo dell’essere comunità: “comunanza; avere qualcosa in comune”. Adulti e ragazzi, gli sguardi si incrociano e, da questi scambi, emerge una semplice verità: seppur con molte fatiche, stiamo camminando tutti insieme. In questa giornata speciale, ci prendiamo del tempo-per-noi e abbiamo la possibilità di sperimentare che dall’incontro delle storie di vita di ognuno si può generare una storia condivisa.”
Stefano Bonfanti, educatore nella comunità Ca’ Miani a Somasca.