ARTEMISIA a Regione Lombardia: Linee guida per Reti Antiviolenza Accessibili

Il progetto Artemisia ha presentato le Linee guida per Reti antiviolenza accessibili a Regione Lombardia; si tratta di un documento pensato per fornire alle operatrici dei centri antiviolenza gli strumenti necessari per facilitare l’accesso a queste strutture a donne che, oltre alla situazione di violenza, vivono una condizione di disabilità.

Chiara Sainaghi, responsabile del centro antiviolenza di Fondazione Somaschi, ha dichiarato: “Estendere il supporto a tutte le donne che subiscono violenza, indipendentemente dalle loro condizioni o abilità, è un passo importante che oggi inizia a diventare realtà, e questo per noi è motivo di grande soddisfazione”.

Il progetto Artemisia, promosso da diverse realtà tra cui Fondazione Somaschi Onlus, ASPHI Onlus, LEDHA, Ceas e altre, ha l’obiettivo di favorire l’emersione e il supporto a donne con disabilità e vittime di violenza. Le reti territoriali coinvolte sono quelle di Milano, Melzo, Rho, Rozzano, San Donato Milanese, Legnano e Cinisello Balsamo.

Le Linee guida rispondono a una necessità urgente: molte strutture antiviolenza e rifugi non sono accessibili a persone con disabilità motoria e sensoriale. Laura Abet, responsabile del Centro Antidiscriminazione Franco Bomprezzi, ha sottolineato l’importanza di un intervento coordinato a livello regionale, auspicando che la Regione Lombardia supporti l’espansione delle Linee guida a tutte le reti antiviolenza regionali per garantire un sistema di protezione più uniforme e accessibile.

Le Linee guida si rivolgono a centri antiviolenza e case rifugio, proponendo diverse soluzioni per migliorare l’accessibilità delle strutture. Tra queste, l’abbattimento delle barriere architettoniche, ma anche l’accesso facilitato alle informazioni, come la creazione di materiali in formato easy-to-read e la possibilità di navigare su siti internet accessibili a persone con disabilità sensoriale.

Inoltre, le Linee guida offrono indicazioni sugli strumenti digitali che possono supportare la comunicazione con donne con disabilità cognitiva, come le tabelle di comunicazione semplificata utilizzate nel progetto Artemisia tramite tablet.

Infine, nel documento è presente anche un questionario di autovalutazione che consentirà alle operatrici dei Cav di verificare l’accessibilità della struttura, registrando la presenza di barriere architettoniche, segnali interni e servizi igienici adeguati, per individuare le necessarie migliorie.

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