«Sono partito dal Mali quando avevo 12 anni. Avere trovato sulla mia strada una tutrice che mi ha aiutato è stato avvero come trovare una nuova mamma. La mia l’ho persa, è mancata come mio papà».
Inizia così la storia raccontata da Massa, uno dei ragazzi accolti presso la Comunità Annunciata di Como. Il suo viaggio, come quello di tanti altri ragazzi, passa dal mare Mediterraneo e approda in una terra nuova.
Il suo, un percorso che racconta il proprio impegno per un futuro migliore, ma anche una grande soddisfazione per gli educatori che, nel corso di questi anni, lo hanno accompagnato passo dopo passo. Oggi, lavora con un contratto a tempo indeterminato in un’azienda tessile del comasco.
Anche la storia di Sunday e Keita inizia con un viaggio da terre lontane. Oggi i due ragazzi abitano nei nostri appartamenti per l’autonomia messi a disposizione dalla comunità Annunciata, hanno un lavoro stabile e si impegnano con attività di volontariato sul territorio.
Questi ragazzi sono la prova di un modello educativo che può fare la differenza nella vita di chi vive una condizione di fragilità: grazie all’accompagnamento in comunità, alla scoperta delle proprie passioni e all’integrazione e inclusione sul territorio, Massa, Sunday e Keita oggi sono vicini ai loro sogni.
« È naturale ed educativo – dice Meroni – far capire a questi ragazzi che non esistono solo diritti ma anche doveri. Per noi far capire loro la necessità di un loro impegno è fondamentale per aiutarli a compiere un percorso di consapevolezza che li porti all’autonomia. Questi ragazzi si sono dimostrati bravi, con molta voglia di fare e imparare e per questo crediamo che possano essere sicuramente una componente importante nella nostra società».
«La strada di questi ragazzi avrebbe potuto essere diversa, se lasciati ai margini cosa avrebbe potuto essere di loro?»
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Articoli di Viviana Dalla Pria, foto di Andrea Buzzi.