Deborah è una mamma con tre figlie. L’anno scorso, pochi giorni prima del parto, è stata ricoverata in ospedale perché il suo compagno l’ha accoltellata, incurante della creatura che portava in grembo. Dopo diversi mesi di urla e di lividi, questo è stato l’ennesimo episodio che l’ha portata a dire basta. Quando è arrivata a Casa Silene a giugno, la sua bimba più piccola aveva solo 13 giorni. Uno scricciolo!
È trascorso un anno ed è come se mamma e figlia in questi mesi fossero cresciute insieme. Insieme hanno imparato a camminare.
Un passo dopo l’altro con l’andatura incerta di chi sperimenta.
La paura e l’emozione di staccarsi. E poi via, con sempre maggiore sicurezza.
La bimba adesso corre e non sta ferma un attimo. E anche Deborah ha trovato la forza e la fiducia di fare i primi passi da sola, fuori dalla comunità.
Oggi Deborah ha lasciato Casa Silene (anche se ci chiama tre volte a settimana…) e vive con sua figlia in un appartamento di autonomia, con la speranza che il prossimo passo sia il ricongiungimento definitivo anche con le altre figlie, che ora vivono con il padre.
Deborah ha sempre detto: voglio raccontare la mia storia perché non succeda ad altre donne quello che è capitato a me.
Anche tu puoi aiutare le giovani mamme come Deborah.
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