È nato Progetto U.O.MO. e Fondazione Somaschi è fiera di farne parte
Siamo davvero felici di poter annunciare la nascita del “Progetto U.O.MO.” a cui hanno lavorato davvero molto la nostra Chiara Sainaghi – Responsabile dei centri antiviolenza di Fondazione Somaschi – e tutta la sua equipe.
Fondazione Somaschi è davvero fiera di far parte di questa iniziativa, finanziata da Regione Lombardia, con la regia di ATS Città Metropolitana di Milano, a cui è affidata a una cordata di organizzazioni già inserite nelle reti antiviolenza ed esperte nell’attività di rehab degli uomini maltrattanti.
Ecco allora i partner di progetto: CIPM – Centro Italiano per la mediazione penale (capofila del progetto), Associazione Culturale Forum Lou Salomè, Cooperativa Sociale Onlus Dorian Gray, Progetto SAVID – Università degli Studi Statale di Milano e Centro Ricerca ADV Dipartimento di Sociologia e Ricerca Sociale dell’Università degli Studi di Milano Bicocca.
Il progetto U.O.MO nasce per rispondere in modo nuovo e integrato al problema della violenza nell’ambito delle relazioni intime, agendo non solo sul fronte della protezione delle vittime e della punizione dei responsabili ma anche su quello della prevenzione primaria e della recidiva. Questo attraverso percorsi rivolti agli uomini per individuare e trattare le problematiche culturali e relazionali connesse alle situazioni di abuso.
Parte fondamentale del progetto è il CeOM (Centro Orientamento e Monitoraggio), organismo composto da un pool di esperti criminologi, psicoterapeuti, educatori che, in sinergia con ATS Città Metropolitana di Milano, si occuperà di accogliere le richieste di trattamento degli uomini violenti o a rischio di commettere atti violenti nell’ambito delle relazioni intime, di definire il percorso di rehab più idoneo e di monitorare periodicamente l’andamento di ogni singolo caso.
Attivo dal 15 luglio, il CeOM sarà il punto di riferimento per le segnalazioni dei servizi territoriali ma sarà anche aperto agli accessi spontanei da parte degli uomini che decidano autonomamente di farsi aiutare. Il Centro sarà aperto in via Correggio, 1 ogni lunedì (9:00-13:00), martedì (9:30-13:30 e 15:00-19:00) e giovedì (9:00-13:00 e 14:00-18:00). Per accedere sarà necessario prendere appuntamento telefonando allo 02 84104462 o scrivendo a progettouomo21@gmail.com.
Accanto all’attività svolta nell’ambito del CeOM, nei prossimi due anni il progetto U.O.MO. agirà anche sui fronti della formazione e della sensibilizzazione. Sono in programma, infatti, percorsi di formazione specifica a cura di esperti rivolti a tutti gli operatori delle reti antiviolenza sul tema del trattamento degli uomini e, in parallelo, una massiccia attività di informazione rispetto alle diverse realtà che operano in quest’ambito sul territorio. L’azione coinvolgerà pronto soccorso, consultori, medici di medicina generale, pediatri di famiglia. Ma anche luoghi strategici e di aggregazione come società sportive, studi legali, parrocchie. Questo anche per intercettare precocemente potenziali autori di violenza che decidano spontaneamente di farsi aiutare. “Puntiamo a creare sul territorio una cultura e nuove prassi, per prevenire la violenza e per identificare le situazioni a rischio più elevato, offrendo agli autori percorsi trattamentali specifici”, osserva la criminologa Francesca Garbarino del CIPM, coordinatrice del Progetto U.O.MO.
Infine, un altro aspetto importante dell’iniziativa sperimentale è la valutazione dell’efficacia di ciascun programma di rehab. Quest’analisi dell’efficacia, che prenderà in considerazione l’eventuale interruzione del comportamento violento e altri parametri, sarà condotta dal Centro di Ricerca ADV – Against Domestic Violence del Dipartimento di Sociologia e Ricerca Sociale dell’Università degli Studi di Milano-Bicocca, primo Centro universitario dedicato al contrasto alla violenza di genere in Italia.