“Non ho un buon ricordo delle medie, anzi, le odiavo. Odiavo in particolar modo la matematica e le ore seduta tra i banchi in attesa di quei dieci minuti scarsi di intervallo per alzarmi e mangiare le solite e noiose schiacciatine e per aspettare di andare in bagno. Per poi non andarci nemmeno, in bagno. Per la troppa fila. Sempre a guardare gli altri, o troppo grandi o troppo piccoli. Mi rendo conto che in quei tre anni non mi sono mai divertita come mi diverto ora, a lavorare proprio nelle terribili e temute medie. Ma come educatrice.
Ho incontrato talmente tanti ragazzi e tante classi, che mi sono stupita di scoprire insieme a loro una scuola diversa da quella che avevo vissuto io.
E forse loro non lo sapranno mai, ma mi hanno regalato ricordi belli. Diversi da quelli che io avevo costruito. Hanno smontato i miei specchi e mi hanno regalato finestre bellissime”.
Una lettera di Giulia, educatrice nel progetto sulle scuole.